La paura è un disagio fisico ed emotivo relativo a qualcosa di conosciuto o sconosciuto, verso il quale sentiamo di non avere nessuna capacità di controllare, di gestire, di apportare l’effetto che desideriamo.

Vogliamo liberarci da ciò che fa paura, quindi è presente una forte avversione (uno dei 5 impedimenti del buddismo). Anche se la nostra paura consiste solo in ansia generica, senza uno specifico oggetto di cui abbiamo paura, c’è comunque un forte desiderio (un’altro dei 5 impedimenti) di liberarsi da un indefinito “qualcosa.”

La paura della sofferenza, ad esempio, nasce dal rifiuto delle sensazioni spiacevoli che hanno origine nelle perdite, nei conflitti e nella mancanza di coincidenza dei nostri desideri con la realtà. D’altra parte, non è obbligatorio soffrire per tutto questo, possiamo anche scegliere di non soffrire.

Ai tempi in cui lavoravo come responsabile delle risorse umane, una mia collega era sorpresa e spesso contrariata, dal fatto che non mi lasciassi mai coinvolgere emotivamente dalle vicissitudini del personale, senza per questo essere insensibile. Al contrario le mostravo come l’essere “ipersensibili” e reagire ad ogni situazione, non solo non aiutasse la persona in questione, ma creava invece una forte stato emotivo in me stessa e di rimando al mio gruppo. Mentre ascoltando e prendendo nota con compassione potevo essere di aiuto e sostenere la persona.

L’emozione della paura è causata da un errore percettivo che, si traduce in immagini di fantasia che finiscono per prendere il sopravvento sulle nostre menti, affermando che il pericolo non è fuori, bensì dentro di noi.

Diamo per scontato che il dolore debba farci star male, ma non è necessariamente così. Per affrontare la paura, bisogna anche sapere affrontare il dolore. Esso perde molta della sua forza quando lo accettiamo e lo lasciamo fluire. E ancora di più quando cerchiamo e troviamo l’insegnamento in esso contenuto.

La paura, come l’ansia, è in genere verso qualcosa che nel passato è già accaduto e temiamo che possa accadere nuovamente, oppure ne abbiamo addirittura solo sentito parlare, o visto nei film o letto nei libri. Ciononostante, riesce a proiettarsi nella nostra mente e ci fa temere di poterlo rivivere sperimentare anche noi.

Seguiamo invece il saggio detto: “non fasciamoci la testa prima che si rompa”!

Vi è mai capitato di essere stanchi, stressati, tristi, depressi, ansiosi o paurosi? Cosa ci viene consigliato in occidente? “Non ci pensare più”, “non prendertela”, “usciamo, bevi una birra, balla e canta, e non pensarci”. Vi è mai capitato che quella paura sia poi scomparsa?

Al contrario stiamo immagazzinando le emozioni: paura, rabbia, frustrazione, depressione, ecc, atti a creare un grande vulcano dentro di noi, che prima o poi erutterà. Questa può essere una malattia, depressione, pressione alta, tumori, mal di schiena cronico, emicranie, e molto altro.

Per tutti questi motivi, gli antichi insegnamenti della filosofia dello yoga e del buddismo ci invitano a sviluppare la consapevolezza, attraverso l’osservazione del flusso dei nostri pensieri, costantemente, senza identificazione.

In questo modo viene praticato il distacco dall’avere, dal trattenere, attraverso il non attaccamento. Comprendendo che nulla ci appartiene, nemmeno la nostra stessa vita. Tutto ciò che giunge nella nostra vita e tutto ciò che siamo, è un dono ed una realtà transitoria, dettati da una legge cosmica: il Dharma, la legge universale.

Quando comprendiamo questo la paura non ha modo di esistere, non vi è attaccamento, non vi sono aspettative, ma solo una unica grande presenza, nell’accogliere tutto ciò che accade, ora, qui, in questo istante, senza giudizio, con equanimità.

Possiamo semplicemente affermare che la pace mentale e spirituale è l’opposto dell’attaccamento e dell’accantonamento. In occidente invece la logica dell’avere, non solo ai beni materiali, ma anche i beni affettivi o spirituali. Parliamo anche di “avere” amore o di “avere” pace, ecc. Anziché sono pace, sono amore! Queste ultime implicano la presa a carico, la responsabilità della mia esistenza e del mio benessere.

Lo strumento migliore per affrontare la paura è la piena concentrazione sul momento presente, con equanimità e compassione, come nel famoso libro di Eckart Tolle: “il potere di adesso”.

Ognuno di noi è maestro di sé stesso e gli errori sono parte dell’insegnamento, anche e soprattutto il fallimento, poiché è proprio quando cadiamo, che possiamo trovare dentro di noi tutte le risorse latenti per rialzarci, e stupire noi stessi per avercela fatta. Questo accade per lo più quando appunto siamo in un punto di out out, allora attingiamo a tutto ciò che abbiamo, a tutte le forze e le potenzialità latenti dentro di noi. Il percorso del coaching ci accompagna a trovare le nostre potenzialità latenti e fare chiarezza, per vivere una vita più nel potere di adesso, che nella passività degli eventi e della mente fluttuante ed instabile.

La nuova formula che puoi creare dentro di te per il tuo successo sarà: “posso farcela”, “sono in grado di farcela”, “ho dentro di me tutti gli strumenti che mi servono per affrontare le situazioni che la vita mi presenta”.

Apprendiamo così che la soluzione non sta nell’ignorare, bensì nell’affrontarle e sperimentare in ogni occasione, in ogni emozione, in ogni schema, in ogni atteggiamento che desideriamo modificare, anche una dipendenza.

Gli incidenti ed altre situazioni indesiderate accadono e non importa quanto stai attenta e quanti consigli darai ai tuoi cari, non potrai proteggerli da questi avvenimenti. Tutto ciò che puoi fare è cercare di dare loro buoni consigli, augurando loro il meglio, e soprattutto ripetendo a te stessa: “sia fatta la tua volontà”!

Anziché scappare dalla paura, diventa il suo osservatore equanime e gentile, prenditi cura della tua paura e accoglila benevolmente, come fa una mamma con i figli, quando questi hanno bisogno.

Quando vivi una situazione spaventosa, come il referto di una malattia, o una perdita, un lutto, senti la tua emozione, la paura, lo sgomento, senti tutto questo dentro di te, resta li, non fuggire, e manda amore alla tua paura alla tua preoccupazione, prenditi più cura della tua emozione che della situazione che stai vivendo. Poiché è quella emozione che crea la tua paura (soggettiva), non l’accaduto (oggettivo), e puoi portare luce ed energia positiva alla situazione oggettiva. Esempio: un verdetto: patologia X, la tua forza vitale è bassa, motivo per cui ti sei ammalata, manda ora energia al tuo corpo, ad una parte specifica e poi al corpo intero, ad ogni singola cellula, energia di cui hanno bisogno. In fondo quando un tuo caro si ammala cosa fai? Urli e scappi via dal terrore, o tiri insieme tutte le tue forze per prendertene cura? Fai la stessa cosa con te stessa nel momento presente, mentre affronti la situazione. Ad esempio: prima di partire per un viaggio fai tutta una serie di preparativi: il percorso, la valigia, i documenti, i biglietti, ecc. Magari prendi anche provvedimento per il tuo mal di viaggio, o paura del volo leggendo dei libri al riguardo, facendo della meditazione, ecc. Te ne stai prendendo cura nei minimi dettagli per una buona riuscita. Impegni tutta te stessa, e equivale all’azione.

Quando, ad esempio, dobbiamo affrontare una situazione impegnativa, che ci coinvolge completamente, e magari ci prende alla sprovvista, possiamo “sempre” respirare profondamente, oppure fare un rituale, o commissionarlo a qualcun altro, in cui si richiede l’aiuto di un protettore, di un maestro illuminato, vivente o meno, affinché il solo pensare a quella figura lucente tu possa attirare la sua forza, la sua energia, la sua saggezza.

Se ritieni che sei spesso soggetta alla paura, o in questo momento c’è una situazione che ti arreca paura, oppure desideri creare una profonda trasformazione nella tua vita, e accumulare benessere per ogni evenienza: ricorda e ripeti spesso a te stessa: “la natura della mente è naturalmente libera da tutte le paure e che quindi provare l’emozione della paura è solo un evento passeggero, viene e va, e può accadere in ogni momento, ed in ogni momento può passare”.

Come possiamo aiutarci ad affrontare le nostre paure con i rimedi naturali?

Come il coaching può essere una modalità di cambiamento

Quante volte abbiamo detto o sentito: “capitano tutte a me, che vita triste, che mondo ingiusto, sono sempre sfortunato, non raggiungerò mai i miei obiettivi”.

Riprendendo la frase iniziale in alto di Mark Twin “il segreto per andare avanti è iniziare”, possiamo allora affermare che il coaching aiuta a fermarsi nel presente e iniziare a esplorare ciò che già è presente in ogni individuo. Esplorando le sue diverse potenzialità potrà finalmente fare chiarezza nel qui ed ora.

Il coaching aiuta quindi lo sviluppo della consapevolezza, di ciò che accade dentro di sé, delle proprie modalità e strategie di pensiero, delle emozioni e sensazioni, nonché dei modi specifici che ognuno ha di comunicare con se stesso e con gli altri. Essere pertanto consapevoli di cio che accade dentro di te per favorire il cambiamento e la trasformazione.

“Una consapevolezza positiva crea un pensiero positivo, che crea parole positive, le quali creano un’azione positiva, che a sua volta risultano in un atteggiamento positivo, diventando il nostro e altrui destino”.

Come la mindfulness può essere un supporto per gestire la paura

La meditazione vipassana e mindfulness mira a coltivare un’attenzione intenzionale volta a riconoscere ciò che sorge nel presente momento: sensazioni fisiche, reazioni, stati d’animo, emozioni, ricordi, pensieri, immagini, fantasie.

Liberando la tua mente da pregiudizi e condizionamenti, grazie all’esperienza diretta della pratica, potrai riconoscere il sorgere della consapevolezza, per accorgerci di cosa stia realmente accadendo dentro di te nel momento presente.

Cosa vuol dire allora meditare? Semplicemente “osservare la nostra mente” in ogni momento.

Pratichiamo insieme la meditazione RAIN (recognize, allow, investigate and natural awareness). Che vuole dire riconoscere, accogliere, identificare e osservare naturalmente la tua emozione.

Riconosci: consiste nell’acquisire l’abitudine di nominare i tuoi pensieri, come per esempio: “mi sento triste, mi sto preoccupando, sento ansia, sento paura, mi sento una fallita per il feedback ricevuto”.

Permetti al pensiero e all’emozione di esistere senza cercare immediatamente di allontanarlo, cambiarlo o giudicarlo. Concedersi un momento per sentire le proprie emozioni e permettere al pensiero di entrare senza saltare per correggerlo o giudicarsi è un passo necessario, anche se può sembrare crudo o scomodo.

Indaga: i tuoi pensieri. Esempio: come mai mi sento così? Cosa potrebbe cercare di dirmi questa emozione? Come mi sento fisicamente? Cos’altro potrebbe influenzare il mio stato d’animo? Quello che è iniziato come “sono arrabbiata con me stessa per non essere produttiva oggi” potrebbe trasformarsi in “sono frustrato e stressata perché ho molto da fare, ma ho bisogno di ricordare a me stessa che non ho dormito bene la notte scorsa e non ho ancora fatto una pausa per il pranzo”. Un po’ di autocompassione.

Naturale osservazione: tu sei più dei tuoi pensieri e delle tue emozioni. Per esempio, quando ti senti arrabbiata, subito dopo magari ti senti colpevole del sentirti arrabbiata, poiché in qualche modo sai e non vuoi essere una persona arrabbiata. Oppure ti senti insicura di qualcosa e ti odi per questo, credendo che tu sei quelle emozioni e magari pensi di non meritare il bene. O ancora hai paura di parlare in pubblico, senti subito il nodo alla gola, le gambe che tremano, e vorresti che non fosse così, mentre potresti semplicemente fare una check list di tutto ciò che ti sta accadendo: “ho la gola secca, mi tremano le gambe, mi tremano le mani, mi trema la voce”. In questo modo stai dando Il passo della naturale osservazione ti aiuta a districare i tuoi pensieri e le tue emozioni dal senso di mancata autostima o di identificazione con quelle emozioni, e stai facilitando così il raggiungimento di conclusioni compassionevoli. In fondo ricorda: nessuno cresce bene se viene continuamente giudicato e rifiutato, mentre se un figlio viene elogiato, stimolato, approvato, può esprimere tutto il suo potenziale.

La nostra mente funziona allo stesso modo. Reprimendo creo ulteriore tensione, prendendomene cura “sfiato” la tensione e attingo al mio potenziale latente.

Quali oli essenziali possono aiutarci nella gestione della paura?

La miscela botanica, di estratti vegetali attivi unisce i benefici dell’olio essenziale di achillea e dell’olio di semi di melograno spremuti a freddo. Questa miscela è stata realizzata per migliorare l’aspetto della pelle attenuando gli inestetismi cutanei, oltre ai benefici distensivi: usalo nel massaggio per il massimo relax.

L’olio essenziale di achillea, olio del risanamento, aiuta nei momenti di fragilità emotiva, o quando si ha difficoltà ad affrontare il mondo esterno. Aiuta a lasciare andare il passato, agendo come guida nei percorsi di transizione, per raggiungere i propri obiettivi, distendendo le sensazioni limitanti quali la paura, il terrore, il panico, e permette un buon riposo.

L’olio essenziale di bacche di ginepro, detto anche olio della notte, ha un aroma legnoso, speziato e fresco, con effetti calmanti e riequilibranti. Si abbina bene alle salse e ai dolci della cucina francese e regala un tocco inaspettato a numerose pietanze. Agisce anche da tonico naturale per la pelle e attenua gli inestetismi cutanei. Aggiungi una o due gocce all’acqua, al tè o ai succhi di agrumi. Prova ad abbinare l’olio di Bacca di ginepro a quello di Bergamotto; questi due oli si combinano alla perfezione e il Bergamotto aggiungerà un effetto calmante e tonificante

Questo olio porta alla luce gli aspetti di ombra, quelli sconosciuti a noi stessi, affinchè possiamo vederli, conoscerli e apprendere come guarirli, donando protezione nelle ore notturne, liberando dai pensieri ossessivi. Indicato per tutte le paure e le fobie, insegnando a vivere le situazioni sicura e protetta.

L’olio essenziale pepe rosa, l’olio della vitalità, era considerato un albero sacro nell’antica cultura degli Inca, che ne utilizzavano ogni parte come rimedio naturale a scopi medicamentosi. Dona un gusto rinvigorente all’acqua o alle tisane. Leggermente fruttato e pepato, apporta un gusto originale e intenso alle pietanze. Utilizza due gocce con l’olio di cocco frazionato per un massaggio rilassante.

Dona lucidità e chiarezza alla mente, e può aiutare coloro che soffrono di stanchezza cronica, stati di prostrazione fisica e psichica. Consigliato per le persone che necessita spesso di rassicurazioni, paura del fallimento o del giudizio, favorendo invece la creatività, instillando coraggio nell’affrontare le situazioni.

L’aroma dolce e speziato dell’olio essenziale di cannella (olio dell’armonia) è molto apprezzato in tutto il mondo e spesso utilizzato in collutori e gomme da masticare, può essere diluito con l’olio di cocco frazionato per creare una miscela da massaggio riscaldante perfetta per i dolori articolari durante i mesi freddi.

La cannella è un ingrediente molto usato in varie pietanze dolci e salate, impasti da forno e bevande calde. Prova ad aggiungerla alla cioccolata calda per scaldarti nelle giornate più fredde! Aggiungi una goccia di olio essenziale di Cannella all’acqua calda o al tè e sorseggia lentamente

Stimola la creatività aumentando il desiderio di auto realizzarsi, incoraggiando a liberarsi dalle sensazioni di inadeguatezza, creando onestà e libera espressione. Lascia andare il controllo.

La miscela rassicurante ci invita a rilassarci, fare un respiro profondo ed entrare in contatto con noi stessi. Usala per stimolare sensazioni di appagamento, contegno e rassicurazione. A volte bastano alcune gocce della miscela peace per ritrovare la pace interiore. Permette di prendersi una pausa quando le tensioni, l’ansia e la paura diventano insopportabili, o prima di una prova d’esame, una conferenza o un incontro di lavoro, oppure uno dei tanti momenti in cui la vita ci mettere alla prova. Applicala su collo e polsi per ritrovare un senso di pace o per un massaggio rilassante, sulla pianta dei piedi al mattino o alla sera per favorire un senso di comfort e rassicurazione, e sulla parte posteriore del collo, i polsi e la pianta dei piedi prima di praticare lo yoga o la meditazione.

La miscela della schermatura per proteggersi quando si è all’aria aperta, non c’è difesa migliore che quella naturale. Contiene oli essenziali e altri oli vegetali rinomati per offrire una protezione naturale e sicura dai fastidi ambientali: tra cui Ylang Ylang, Cedro rosso, Erba gatta, Eucalipto limone, Litsea, Arborvitae, Nootka ed essenza assoluta di Vaniglia. Applicala su gambe, braccia e collo prima di uscire all’aria aperta.

Aiuta a mantenere la calma in caso di pericolo, incoraggiando e motivando, donando sicurezza e energia, dissolve la confusione mentale. Permette di affrontare la paura e di mantenere un atteggiamento forte di fronte al timore. “Sono protetto e forte”

Il mandarino verde, l’olio del divenire aiuta a ritrovare la voglia di fare e ad avere un umore più positivo, attenuando le sensazioni di ansia e frustrazione. Aggiungi qualche goccia in una bottiglia di vetro piena d’acqua e bevi nel corso della giornata per una carica rinfrescante al gusto di agrumi! Puoi anche aggiungere alcune gocce a un frullato di frutta. Mantieni sani i capelli e la pelle utilizzandolo nella tua routine di bellezza o aggiungilo alle pietanze per una rinfrescante sferzata di gusto.

Dona la possibilità di ritrovare l’entusiasmo e liberarsi dalle credenze limitanti, per aprirsi alle nuove opportunità che la vita sempre ci presenta. Sostiene chi desidera mettere in atto i propri sogni.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]