Per iniziare diciamo cosa contiene il fluido e cosa si perde attraverso ogni eiaculazione:
- Proteine e Amminoacidi: essenziali per la costruzione e la riparazione dei tessuti corporei.
- Vitamine: come la C, B12, e altre del gruppo B, che sono cruciali per il metabolismo e il sistema immunitario.
- Minerali: lo zinco, fondamentale per il sistema immunitario, la produzione ormonale e la salute sessuale.
- Energia (ATP): l’adenosina trifosfato, che è la principale fonte di energia per le cellule, viene utilizzata nella produzione e nell’espulsione del fluido seminale.
- Sali Minerali: i sali come il magnesio e il potassio, che supportano il sistema nervoso e muscolare.
- Ormoni: in particolare il testosterone, che viene in parte consumato durante l’eiaculazione, influenzando la vitalità e la libido.
- Antiossidanti: sostanze vitali per combattere lo stress ossidativo e promuovere il ringiovanimento cellulare.
Quando la gente mi dice «Ma io già mangio sano, uso rimedi naturali, gli uso gli oli essenziali, perché allora devo continuare a integrare?», la risposta è semplice: non basta. Non basta perché, nonostante una dieta sana e l’uso di rimedi naturali, ci sono fattori esterni come i derivati animali, cibo industriale, zucchero, fluoro, eccesso di glutine, di amidi, alcol, inquinamento, stress e le abitudini di vita malsane radicate che influenzano negativamente il corpo.
Un esempio tipico è la frequente eiaculazione o la masturbazione, che in ogni caso, non è mai un processo rigenerante, bensì debilitante. La perdita di fluido seminale non aiuta il corpo a rigenerarsi, ma piuttosto lo esaurisce. L’unico modo per permettere una vera rigenerazione è riuscire a fare delle eiaculazioni a secco o, idealmente, non averne affatto.
Ecco spiegato perché gli yogi, gli asceti, i ricercatori spirituali si astengono, sostenendo e abbracciando: bramachyaria, il celibato fisico, enegetico e mentale.
Secondo le tradizioni antiche, come l’Ayurveda, lo Yoga ed il Taoismo, l’energia vitale è vista come una risorsa preziosa da preservare, essenziale per la salute fisica, mentale e spirituale. In queste tradizioni, la pratica della rinuncia (nel caso dei monaci è intesa come astinenza completa dal sesso, e negli umani un csessuale o la moderazione sono considerate mezzi efficaci per conservare l’energia e favorire una vita lunga e sana. Oggi, alcune evidenze scientifiche sembrano supportare questi concetti, mostrando come il corpo maschile impieghi risorse energetiche e nutrienti nella produzione dello sperma.
La produzione di sperma è un processo energeticamente costoso per l’organismo. Quando un uomo eiacula, perde una certa quantità di nutrienti, tra cui proteine, amminoacidi, vitamine e minerali come zinco, che svolgono un ruolo importante nella salute immunitaria e nel metabolismo. Il corpo impiega tempo e risorse per rigenerare questi elementi, e alcuni studi suggeriscono che ci vogliono fino a sette giorni per ristabilire completamente i livelli energetici e nutrienti. Questo potrebbe spiegare perché molte persone riferiscono una sensazione di affaticamento o mancanza di concentrazione dopo un’attività sessuale intensa o frequente.
Secondo la tradizione yogica e taoista, la perdita costante di energia vitale può avere un impatto negativo sul corpo e sulla mente, portando a:
– Affaticamento e Spossatezza: la perdita regolare di sperma può portare a una sensazione di stanchezza e riduzione della vitalità fisica.
– Sbalzi di umore: la continua perdita di nutrienti può influire sulla stabilità mentale, portando a sentimenti di tristezza o apatia.
– Dipendenza e Superficialità: a livello psicologico, la continua ricerca di stimoli esterni (come pornografia e gratificazioni immediate) può desensibilizzare la mente, rendendo sempre più difficile trovare soddisfazione nelle piccole gioie della vita.
– Sbalzi Adrenalinici e Ricerca di Sensazioni Forti: quando l’energia sessuale viene continuamente spesa, aumenta la necessità di ricerca di stimoli sempre più forti, che possono portare a comportamenti più estremi.
In aggiunta alla conservazione dell’energia vitale, un’alimentazione naturale, possibilmente viva e il più cruda possibile, risulta fondamentale per ottimizzare le riserve energetiche del corpo. Un’alimentazione vegetale e cruda permette di mantenere il corpo in uno stato di vitalità costante, poiché cibi freschi e non processati, ricchi di vitamine, minerali, enzimi e antiossidanti, forniscono una spinta naturale senza affaticare l’organismo con eccessivi processi di digestione e assimilazione. L’assunzione di cibi vivi, come frutta e verdura cruda, noci e semi, fornisce energia facilmente assorbibile, mantenendo il corpo sano, attivo e pronto a rigenerarsi.
Un altro importante aspetto da considerare è l’uso degli oli essenziali, che, essendo altamente concentrati e naturali, entrano nel corpo e nelle cellule in modo molto più diretto rispetto ai farmaci. Gli oli essenziali non solo supportano il corpo nel suo processo di rigenerazione, ma sono anche molto più efficaci nel risolvere disfunzioni cellulari e nell’intervenire sui processi di guarigione, senza gli effetti collaterali tipici dei farmaci.
Gli oli essenziali come l’incenso, ad esempio, sono noti per la loro capacità di rigenerare le cellule, riconoscendo quelle malate e distinguendole da quelle sane. Inoltre, l’incenso è uno degli unici oli che può attraversare la barriera ematoencefalica, penetrando nel cervello e agendo direttamente sul sistema nervoso. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, rigeneranti e cicatrizzanti, l’incenso può essere assunto regolarmente come integratore naturale. La ricerca scientifica ha confermato il suo potenziale anche in ambito oncologico, come antitumorale naturale.
Altri oli essenziali importanti includono la lavanda, che aiuta a calmare il sistema nervoso, la menta, che stimola l’energia e la concentrazione, e il limone, che favorisce l’umore e l’energia. Quando utilizzati insieme, questi oli creano una sinergia perfetta per aumentare la vitalità, la concentrazione e la rigenerazione dell’intero organismo. Questi oli, che rimangono sempre vivi e attivi, entrano nelle cellule in modo diretto, contrariamente ai farmaci, che spesso non riescono a penetrare così efficacemente nelle strutture cellulari.